| A breve il debutto in tv con la compagna Gigi D'Alessio in superamore: 'Questo sono io' Il nuovo cd sara' disponibile dal 24 ottobre, anche in edicola
Milano- Gigi D'Alessio torna con 'Questo sono io', nuovo album in uscita il 24 ottobre prossimo al prezzo speciale di 17,90 euro, sia nei tradizionali music stoe, sia in edicola, abbinato a 'Sorrisi'. L'ultimo lavoro del cantante è la sua prima opera per GGD Productions.
Si prevede una tiratura di 240mila copie. Tra gli 11 brani spicca 'Superamore' , il cui singolo si trova attualmente al top della programmazione radiofonica. e 'Babbo Natale non c'è', pezzo portante nella colonna sonora del nuovo film di Vincenzo Salemme,'No problem'.
L'uscita del disco sarà seguita a poca distanza dal debutto in tv, su Raiuno, di D'Alessio e della sua compagna, interpreti del pezzo 'Sarai', scritto a quattro mani da Gigi e Pino Daniele.
“Ho tutti contro, ma vinco io”
IL VALORE della famiglia, i troppi preconcetti subiti, la coppia Sophia Loren-Carlo Ponti: per Gigi D’Alessio vivere di musica non si può, almeno non solo di quella: «Faccio il mestiere più bello del mondo, e a volte non credo nemmeno di meritarmi tanto affetto dalle persone, eppure tutta la mia vita è stata una lotta: dalla gavetta alle critiche che mi inseguono ormai da troppi anni. Io rispondo nell’unico modo che mi viene facile, canto».
Ma non è vero. La polemica gli piace e anche se si tiene in disparte, se non fa nulla per replicare, trova sempre il modo per dire la sua verità. Anche quando si tratta di parlare dell’ultimo album, “Questo sono io”, nei negozi venerdì prossimo: «Avevo voglia di raccontarmi e difendermi da tante chiacchiere» spiega il cantante e autore napoletano, 41 anni, padre di tre figli, un matrimonio finito e una nuova storia d’amore con Anna Tatangelo «certa gente si vuole mettere sempre in primo piano e giudicarmi è diventato uno sport: quanti preconcetti contro di me, uno sbaglio dietro l’altro. Ma posso amare anche chi non mi ama, è la mia forza».
Come questa carità cristiana si concili con un carattere di ferro, una durezza imparata per strada, «quella che io chiamo la gavetta della sofferenza, un sentimento devi provare per poter capire la gioia della vita», è uno dei misteri che circondano D’Alessio, studi al Conservatorio, esordio discografico nel ’92, successo in dialetto e in italiano, cavallo libero nella prateria del grande scontro fra tradizionalisti e neo melodici: «Si sono inventati persino la mia rivalità con Pino Daniele, anche qui era gente che che ci stava vicina e metteva in giro brutte voci. In realtà io e Pino siamo nati a venti metri l’uno dall’altro, ma non ci siamo mai incontrati. I nostri genitori giocavano a carte insieme e non lo sapevamo. Un giorno mi chiama Pino e mi dice: «Prima di litigare, vogliamo almeno conoscerci?».
Così sono nate due canzoni: «La prima è “Sarai”: l’ho scritta per te, mi dice, perché non la canti con Anna? Io avevo già finito l’album ma come potevo dirgli di no?». L’altra è “Addo’ so’ nato ajere” in cui Daniele ha suonato la chitarra: «Insomma, siamo diventati amici, a parte il fatto che già lo stimavo come artista. Però quando dico che intorno a me ci sono tante dicerie e falsità, poi ho ragione e si vede». Sarà ma sulle amicizie politiche e nella Raiuno di Fabrizio Del Noce , sulla capacità di farsi sponsorizzare dal centrodestra, almeno quanto altri colleghi lo hanno fatto con il versante opposto, sono stati versati fiumi d’inchiostro.
Un altro tema molto importante per D’Alessio è la sua storia con Anna Tatangelo, 21 anni, che vive di una luce inconsueta nella canzone “Male d’amore”: «È una storia come la vivono tante persone: tranquilla e serena ma anche con tutte le paure, le ansie e le gioie segnate da vent’anni di differenza fra noi. Francamente, i miei quaranta me li porto bene, ma non posso fare a meno di pensare a quando ne avrò trenta di più e lei cinquanta. Certo, io sono fortunato perché avendo scritto tante volte d’amore per altri, ora che questa sorte è capitata a me, per di più con una ragazza molto giovane, mi sento un privilegiato. Però è anche vero che il timore diventa più forte, è una strana sensazione condivisa con altri nella mia stessa situazione. Ecco, non sono il solo e penso che le mie parole possano fare bene a chi prova la mia stessa ansia».
Allo stesso modo, D’Alessio ricorda l’esempio di una coppia storica del cinema italiano: «Sì, Carlo Ponti e Sophia Loren erano divisi da ventidue anni di differenza eppure sono rimasti insieme». La diva e il produttore, due caratteri forti che hanno attraversato gli anni ’60 e non solo nel cinema. Per D’Alessio la famiglia è un valore importante, come ricorda nella delicata “Babbo Natale non c’è” dedicata al figlio più piccolo: «Luca, che oggi ha cinque anni. Io sono padre tre volte. I miei due primi figli li ho avuto che ero molto giovane, verso i vent’anni. Poi nel 2003 è arrivato Luca, nello stesso periodo in cui perdevo mio padre. È stato allora che una mancanza forte mi ha fatto capire cosa significhi essere genitore. Purtroppo io vivo a Roma e lui a Napoli e, anche stiamo insieme nei weekend, il fatto di non poter essergli vicino quando vorrebbe essere protetto mi fa stare male». Mentre le canzoni più pop raccontano il D’Alessio di oggi, da “Superamore” a “Questo sono io”, la vera natura del disco si fa sentire sotto traccia ed emerge in teoremi semplici: «La famiglia è una delle mie convinzioni più solide. Un tempo c’era molto più rispetto per i genitori, oggi invece contiamo poco. I figli si confidano di più con l’amico o l’amica del cuore, chiedono consigli a loro. Il punto è che la realtà non è molto incoraggiante, basta uscire di casa e ci si trova invischiati nell’invidia e in mille possibilità di sbagliare. Quindi è normale che si stia più attenti. Lo so cosa dicono di me e dei miei principi ma penso davvero che bisogna legarsi a Dio, alla Chiesa, agli affetti veri. Viviamo in un mondo in cui si consuma tutto in un attimo, però vogliamo dirlo una volta per tutte che ci sono valori più forti del consumismo?».
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