Lasciate in pace la nostra Anna, La Stampa

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ALEECHè
view post Posted on 14/3/2008, 14:03




Giù le mani dalla Tatangelo


Sora si ribella al suo vescovo: assurde le critiche sul look e
sulla canzone gay

GIANLUCA NICOLETTI
SORA (FROSINONE)
Qualcuno dovrà pur rassegnarsi, «l’amico» di Anna Tatangelo non riesce a sollevare scandali. Sora, la città natale di entrambi, non ci sta ad essere lambita dall’onda lunga della canzone sanremese dedicata alla solitudine di un gay, liberamente ispirata al truccatore Claudio Ferri. Ieri nel comune ciociaro era stato proclamato il lutto cittadino, domenica notte due giovanissimi fratelli sono morti in un incidente stradale e a Sora nessuno ha gran voglia di commentare se veramente l'amico gay della Tatangelo avesse sofferto l’isolamento nella sua città.

Si è parlato di una lotta tra tantangeliani e anititatangeliani, quasi la canzone semivincitrice all'Ariston potesse gettare l'ombra di omofobia e discriminazione su quella terra di commercianti, di certo più appassionati al mercato in piazza del giovedì che alle scelte sessuali dei propri concittadini. Monsignor Brandolini è consapevole di essersi lasciato andare un po’ troppo nell’ intervista su «Chi» che ha acceso la miccia, non vorrebbe nemmeno aprire il portone: «Ho già detto tutto quello che dovevo dire. Perché mi perseguitate!» grida dal citofono della Curia. Poi capitola e apre alla scia rassicurante del cavolfiore bollito che ci guida verso casa sua. E' molto agitato il vecchio Vescovo. Ha 74 anni, ma è bello vispo e veste casual. Dice di non capire, vuole leggere il pezzo incriminato. Prima smentisce poi conferma.

Insomma diciamo che in quell'intervista era forse preoccupato di stare in posa nella bella foto in «divisa» accanto alla sua madonnina, quella col mantello nero stellato sotto la campana di vetro, piuttosto che a contenere il suo parlare informale sui «rifacimenti» della Tatangelo. Era la stessa candida ragazzina che frequentava il coro della Cattedrale di Santa Restituta. «Veniva in parrocchia, almeno fino a quindici anni, poi non l'ho vista più. E' vero, le ho portato i fiori alla festa per quando aveva vinto Sanremo. Per il resto sono solo polemiche senza senso, io non ho mai percepito che a Sora ci fosse dell'ostilità verso questi diversi, di Claudio Ferri ho conosciuto bene solo il fratello, lui saranno cinque anni che non lo vedo». Il Vescovo ha fretta, sta andando al funerale di Carlo e Pietro Alonzi, i fratelli morti domenica sulla via Pietra Santa Maria: «Avevano solo 17 e 19 anni, questa si che è una vera tragedia...».

Tutta la città è andata a vederli nelle bare lassù alla Madonna della Figura. Appena fuori Sora, lungo una salita tra le aie con i tacchini e qualche laboratorio d'artigiani. Anche la Tatangelo star ha dichiarato a un giornale locale che da bambina lei giocava dove loro sono morti, qualcuno mormora che sarebbe venuta al funerale, ma sono voci naturalmente. La casa dei suoi genitori è proprio laggiù, lungo la statale che porta a Frosinone, casa e laboratorio di ciambelle, proprio a dieci metri dai mazzi di fiori bianchi e dal lenzuolo dove gli amici hanno scritto: «Vi ricorderemo per sempre». Nella palazzina rosa non c’è nessuno dei Tatangelo, una ragazzina avverte che sono andati tutti al funerale.

«Se li volete incontrare venite domani mattina in piazza, hanno il banco delle ciambelle». A Sora spopolata per le esequie però troviamo un altro Tatangelo. Si chiama Luigi e ha bei baffoni grigi, una specie di zio. Mi spiega la parentela fatta di incroci tra nonne e prozii, l’insegna «Tatangelo» del suo negozio d’abbigliamento fa fede del legame di sangue. Anna non la vede quasi mai, lei passa poco a Sora: «La storia delle discriminazioni verso i gay sono solo montature, noi lavoriamo non abbiamo nemmeno tempo per pensarci». Mariana invece è una bella Moldava che vive a Sora da dieci anni, da tre gestisce il locale di corso Volsci dove la sera si da appuntamento il fior fiore della gioventù locale: «Anche la sorella di Anna vene qui - ci tiene a dire - non ci mai stati problemi per Claudio, lo saprei vedo tanti ragazzi qui».

Delle volenterose signore che aspettano il passaggio del corteo funebre mi sussurrano che un giovanotto con il giubbotto rosso è l'ex ragazzo di Anna Tatangelo. Quello guarda un po' scocciato: «Eravamo veramente piccoli, nemmeno ricordo bene!». Inutile insistere, la tenaglia del gossip lo ha già colpito. Anche lui tempo fa ha parlato a un giornalista, così ancora si lecca le ferite per aver sfiorato troppo vicino la diva del giorno.
 
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