La D'Alessite

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ALEECHè
view post Posted on 14/3/2008, 14:11




TEMPIO DELLA LIRICA
TIZIANA PLATZER
TORINO
E’ accaduto l’impensabile, o per qualcuno l’improponibile, un pensiero da scacciare: al Regio ieri sera la gente ha cantato a squarciagola, si è sbracciata, ha lasciato le poltroncine e ha ballato. Come fosse la cosa più naturale del mondo. Il tempio della lirica ha preso vita, si è dimenticato il fare ossequioso del suo pubblico canonico e si è colorato della musica di Gigi D’Alessio, arrivato ieri pomeriggio a Torino per il primo di quattro concerti praticamente esauriti: «dove sei/ maledettissimo pezzo di stella cadente...» e i cori hanno sciolto gli animi, tanto non ce n’erano di restii a farsi sentire. A far capire al loro Gigi che erano tutti per lui. Come in uno stadio, in un palazzetto dello sport, dove si alzano in contemporanea i cellulari per far luce sulla musica, si srotolano gli striscioni con le dediche d’amore e alla fine di ogni pezzo sgorga il boato d’entusiasmo.
«Sono felice di essere in uno dei più bei teatri d’Italia» esordisce il cantautore partenopeo, dopo che nei camerini aveva dichiarato che l’Isozaki è il miglior palazzetto italiano per fare concerti. Vai, fila 19 posto 34, poi fila 18 posto 18: è l’estrazione del juke box-D’Alessio. Urla, la prima è «Non dirmi mai», e subito dopo «Miele». Urla ancora, le ragazze che hanno conquistato lo spazio sotto il palco per consumare Gigi di flash non vogliono mollare la posizione, ma sono tante le fans e lui si concede con simpatia a tutte. Le maschere del Regio hanno il loro bel da fare in questo caos sconosciuto, che fare? Ma sì, l’importante è che nessuno abbandoni la sua fila, poi che canti o balli in piedi, è serata libera per tutti.
Stasera verrà a vedere con i suoi occhi il casino appassionato e i fumi che si diffondono dal palco anche il sovrintendente Vergnano. Chissà la sua faccia, si divertirà probabilmente in mezzo a un pubblico di tutte le età, fra ragazzi dal volto compresso nei sentimenti cantati e ragazzini che è persino troppo facile individuare tentino fortune estetiche alla Tatangelo: Fiorella, che ragazzina non è, perché ha 35 anni, con la sua strisciata rossiccia sulla chioma corvina dà di gomito al fidanzato: «Non sia mai, assomigliare a Anna può portare bene».
Eccolo il Gigi romantico, «questa canzone la dedico a chi si ama sul serio, e ce ne sono tanti qui che si amano». Ce ne sono davvero, almeno a giudicare da quanto calore mettono dentro le parole, «dentro il mio risveglio del mattino dolcemente ci sei tu... se fuori piove per complicità, mi metto a letto e stiamo ancora qua». Per questo quando hanno aperto la sala del Regio tutti i ragazzi che occupavano il foyer si sono precipitati a farsi staccare il biglietto, mica pensavano che tanto il posto ce lo avevano sicuro. O che alla domanda: «Non avete striscioni, vero?» sgranavano gli occhioni, e allora come ci si mette in contatto con Gigi? Si chiede «Malafemmina» e lui al pianoforte, in elegante abito nero, la fa, portandosi dietro tutto il Regio. Le coppiette si stringono le mani, le amiche hanno gli occhioni lacrimosi, «ogni canzone è una storia. Quasi tutte finite» fa affranta la bionda alla rossa con fascia nei capelli. Uno struggimento, ma nessuna se lo sarebbe perso per niente al mondo, «Giggi, Giggi» e si ricomincia, altri numeri estratti, altro pezzo, altre foto. Qualcuno si è fatto immortalare anche all’ingresso del Regio: è la prima volta che ci entra e va ricordata. Merito di Gigi



 
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