chi voteranno Anna e Gigi???

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ALEECHè
view post Posted on 6/4/2008, 13:09




Vip: tutti di sinistra?
Adriano Celentano lancia un appello a Veltroni: «Caro Walter, mi rivolgo a te prima che a Silvio... perché se vincesse lui sarebbe lo sfacelo»

«Gioisco e mi adombro» aveva scritto Adriano Celentano sul suo blog all'indomani dell'assegnazione di Expo 2015 a Milano. Sarà il «colpo di grazia», aveva puntano l'indice il molleggiato, e porterà solo «una colata di cemento sulla città», progettata e realizzata dagli «archi-carnefici contemporanei», grandi firme dell'architettura contemporanea come Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Daniel Libeskind, Arata Isozaki e Zaha Hadid. Un giudizio duro contro il quale la Moratti ha subito risposto con una dichiarazione che non lascia spazio a repliche: «Prima legga i progetti poi parli. Anzi è meglio che canti».

Ma Adriano non s'è fermato qua e s'è immerso fino al collo in questa campagna elettorale: «Caro Walter - ha scritto in una lettera aperta -, mi rivolgo a te prima che a Silvio. Per lui è più difficile mettere in pratica una politica che va contro il suo stesso immobiliarismo. Già adesso, in nome dei più bisognosi, lo sentiamo parlare di apertura dei cantieri, e non è difficile immaginare lo sfacelo a cui andremmo incontro se vincesse lui». Veltroni invece, prosegue Celentano rivolgendosi ora a Berlusconi «ha avuto la geniale idea di correre da solo e che giorno dopo giorno sta accorciando la distanza che vi separa».

Così, dopo le denunce televisive di Rockpolitik e l'appello a Berlusconi lanciato dallo studio di La situazione di mia sorella non è buona («Silvio, dai un segnale che non sei più quello di ieri») ora Celentano lancia un nuovo monito e si schiera, apertamente, a sinistra, ultimo solo in ordine di tempo, di una lunga fila di nomi noti del mondo dello spettacolo. Da Guccini a De Gregori, dalla Ferilli a Moretti, Dario Fo e Franca Rame, sembra infatti che tutti (o quasi) i vip siano di sinistra: perché? C'è chi dà la colpa al '68, chi pensa sia solo una questione di moda o convenienza, ma tant'è che negli anni sono tanti, tantissimi i musicisti, gli attori o i cantanti che non si sono fatti problemi ad appoggiare "i compagni".

Tifo elettorale a parte, quello lanciato domenica in diretta da Morgan dallo studio di X-Factor con «Chi non salta Berlusconi è» La Repubblica ricorda la diffida di Antonello Venditti contro il deputato dell'Udc Giuseppe Carmelo Drago che il 18 marzo scorso aveva aperto la sua campagna elettorale col brano Che fantastica storia è la vita. Ma anche l'outing politico (per la verità già noto) di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, che ancora una volta ha dichiarato che il suo voto, ad aprile, sarà per la sinistra «come sempre». E se Zucchero Fornaciari e Fabrizio Moro hanno dichiarato che non andranno a votare, Eugenio Finardi si dice confuso e preferisce non sbilanciarsi: «oggi preferisco non parlare - confessa a Repubblica - ma so quel che sono, un compagno liberale, progressista e laico alla Gaber».

Fanno eccezione però alcuni nomi altrettanto noti che se proprio devono scherarsi preferiscono farlo decisamente a destra o quantomeno al centro: Gigi D'Alessio in prima fila, e dalla sua compagna Anna Tatangelo, seguiti a ruota da Paolo Meneguzzi che non nasconde le sue simpatie verso il Popolo delle Libertà (non è che la canzone sanremese "Grande" è stata scritta pensando proprio a Silvio Berlusconi?). Sembra poi che anche Max Pezzali e Marco Masini non possano annoverarsi fra i nomi dei "compagni" illustri

A sdoganare Lucio Battisti ci hanno pensato invece Baccini, Pezzotta e Tabacci della Rosa per l'Italia che con Non sarà un'avventura hanno voluto definitivamente schierare il cantautore romano al centro.

Forse però diceva bene Gino Paoli, comunista convinto, oggi come ieri,che in un'intervista al Corriere nel 2005, ricordando la sua breve e "disastrosa" (a sua detta) esperienza politica dell'87, disse: «Dovevo dar retta al mio amico Renzo Piano. Il giorno prima della decisione mi sconsigliò, come fece con Veronesi. Entrambi non lo ascoltammo. Ma aveva ragione lui: ognuno deve fare il suo mestiere. E un cantante deve fare il cantante». (Libero News)
 
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