| 3/9/2008 (7:2 - LA STORIA
Camerieri sull'orlo di una crisi di nervi
Come è difficile stare dietro ai capricci delle star
DOSSIER Festival di Venezia 2008
Stanze devastate, richieste impossibili, scene folli. Quando gli albergatori farebbero a meno delle grandi star
MICHELA TAMBURRINO, INVIATA A VENEZIA
Fare gli albergatori? C’è da avere paura. Peggio se si ha la sfortuna di dirigere uno di quegli hotel, categoria lusso, tanto amati dai divi americani. Già perché pare siano proprio le star Usa a privilegiare l’uso vandalico delle camere, a distruggere il mobilio delle suite, a pretendere l’impossibile andandosene senza neanche dire grazie. Sarà per questo che, in una sorta di inutile autodifesa, i più bersagliati della categoria hanno aperto un sito sul quale fanno nome e cognome degli sciagurati clienti. Su concierge.com vengono denunciati i quindici più insopportabili da ospitare. Ecco Amy Winehouse che al Riverbank Plaza Hotel di Londra ha lasciato la stanza come un porcile: bottiglie di birra ovunque, cicche di sigarette conficcate nei mobili, tappezzeria intrisa di liquore. Niente a confronto di quello che dovettero subire all’hotel Maurice di Parigi dove Salvator Dalì si faceva accompagnare da cuccioli di leopardo e dove a completare lo zoo pretendeva l’invio di cavalli e agnelli. Partendo però, il grande artista soleva distribuire preziose litografie autografate.
Tornando ai divi di oggi, sporcizie anche per Britney Spears e per Paris Hilton, incredibile a dirsi, visto che quest’ultima è la discendente di una antica famiglia di albergatori e dunque nel Dna dovrebbe avere il rispetto di casa. Niente buona creanza anche nei geni di Axi Rose, cantante dei Guns N’Roses che al Berns Hotel di Stoccolma morse la gamba all’addetto alla sicurezza. Anche discutere con Russell Crowe può risultare poco salutare visto che al Mercer Hotel di New York aggredì il concierge colpevole di non averlo messo in comunicazione telefonica con la moglie. Tante scuse che non lo salvarono dall’arresto. Naomi Campbell è usa a queste intemperanze. All’Hotel Eden di Roma litigò con Ivonne Sciò tirandole dietro la mobilia della sua camera. Stupisce non vedere nell’elenco dei terribili quindici il nome di Madonna. Lei che mangia cibi particolari, pretende e ottiene di portarsi il suo cuoco e cibo acconcio. Una palestra allestita sullo stesso piano e, fino a quando erano piccoli, una nursery per i figli. Si dice che a Pantelleria, ospite a Monastero dal fotografo Fabrizio Ferri, si sia lasciata andare a qualche devastazione, prontamente ripagata cash. E’ molto casereccia la ventiquattr’ore romana di Loredana Berté che all’Aldrovandi Palace si barricò dentro la camera. Si temette il peggio, poi lei disse che le cameriere non l’avevano lasciata riposare in pace.
Maleducati ed eccentrici anche i politici come il potente George Shultz, segretario di Stato di Ronald Reagan che, rubò un servizio completo di asciugamani monogrammati dal Crillon di Parigi. Invece non figurano gli arabi che a Parigi ne hanno fatte di tutti i colori. Forse tanta riservatezza è dovuta al fatto che molti alberghi sono di loro proprietà.
Nicole Kidman ha un’allergia per la luce troppo forte e si fa sostituire le lampadine, e le lenzuola ricamate dall’Italia se le fa recapitare anche se soggiorna in albergo per sole due notti. Guai ad avere Johnny Depp e Kate Moss; all’epoca della loro relazione al Mark Hotel di New York provocarono diecimila dollari di danni. Però anche i divi si sono un po’ calmati, alla Mostra di Venezia al massimo hanno chiesto un piano intero per distribuire la securety. Proprio quello che ha chiesto il figlio di Gigi D’Alessio che a Cortina si è sistemato con tutti i suoi amici per una settimana bianca. Allegria fino a tardi, da bere e da mangiare per tutti. Nessun vandalismo e niente di eclatante, se si eccettua un conto pari a centoventimila euro arrivato all’indirizzo dell’esterrefatto cantante.
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