D'Alessio Stakanovista

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ALEECHè
view post Posted on 19/10/2008, 12:35




Stakanovista tutto «casa e lavoro»

Gigi D’Alessio è chiuso da settimane nella sua villa romana, con studio annesso, all’Olgiata.
Mentre venerdì uscirà il suo nuovo cd, «Questo sono io», lui lavora all’album di Anna Tatangelo, atteso per novembre, e a «Questa sera stiamo a casa», le due prime serate su Raiuno che lo vedranno protagonista con la compagna. «Questo sono io» conferma il suo stile, ipermelodico ma attento ai suoni e ai ritmi del mainstream pop internazionale, capace di emozionare il pubblico nazionalpopolare. Ma perché quel titolo, Gigi? «L’ho pensato come un biglietto da visita. Non sono solo un cantante di successo, un protagonista delle cronache rosa, ma un uomo, un musicista, anche se faccio canzoni, arte popolare e quindi nobile e democratica».
Nel musicista D’Alessio ormai crede anche Pino Daniele, coautore di «Sarai», impreziosita da un arabesco gipsy della sua chitarra, che invece «santaneggia» in «Addò so’ nato ajere». Il pezzo che avete scritto insieme («L’amore che riesce a superare le montagne/ a volte in una lacrima diventa così grande») sembra dalessiano , più alla Daniele quello che lei ha composto pensando ai giorni in cui studiava al conservatorio e attraversava il centro storico, per le strade in cui risuonava ”Napule è”». «Pino è un maestro, la sua caratura mi è sempre stata chiara, anche nei giorni in cui ci sentivamo come cane e gatto. Messe vie quelle incomprensioni, siamo diventati davvero amici. Sono orgoglioso che mi abbia portato un suo pezzo da incidere in duetto con Anna, che mi abbia chiesto di completarne il testo, che ci abbia messo la chitarra e poi abbia fatto il bis, aggiungendoci uno dei suoi inconfondibili vocalizzi, nel brano in cui ritorno ”nu piccirillo di tanto tempo fa” che si chiede ”Annarella comme sta”». In attesa delle reazioni dei fan di Pino, il brano è uno dei due in dialetto. L’altro, «Nessuno te lo ha detto mai», teorizza: «Una frase a volte prende più sapore/ se detta in dialetto cambia il suo valore/ magicamente è tutto naturale sai». «Il napoletano è lingua più sonora, non sono il primo a sostenerlo». Ma le ragioni del mercato spingono all’uso dell’italiano. A proposito: la crisi del settore le ha suggerito una particolare strategia discografica. «È vero. Al Sud i negozi di musica non esistono quasi più, così il disco arriverà insieme negli autogrill e, grazie a ”Sorrisi e canzoni tv”, in quasi 35.000 edicole». Tra i collaboratori dell’album, con Neil Stubenhaus (già con Barbra Streisand), John Robinson (Madonna, Clapton) e Humberto Gatica (Elton John, Michael Jackson, lo stesso Daniele), ci sono anche i Gipsy Kings. «Aggiungono il loro appeal gitano a ”Solo lei”, che sarà il singolo estivo, impreziosito anche da un arrangiamento di archi che sa di Medio Oriente, affidato alla London Symphony Orchestra...». Con «Superamore», già molto trasmesso dalle radio, nel disco c’è la nuova sigla di «Amici» («Giorni») e alla De Filippi sembra alludere anche un verso di «Mezzanotte ed un minuto»: «Sul computer stasera c’è posta per te». «Ho pensato alla nuova generazione, che comunica con gli sms e vive al computer, ad un innamorato che fa così i suoi auguri di compleanno all’amata».
«Questo sono io» non si ferma di fronte alla sua privacy. «C’è la mia vita dentro.”Male d’amore” parla di me e Anna, dei vent’anni di differenza che ci separano, dell’amore che proviamo, delle paure che abbiamo. E ”Babbo Natale non c’è” è una pagina del diario che non scrivo più, è qualcosa di privatissimo che ho cantato con un groppo in gola, decidendo solo alla fine di metterla nel disco. È una ninna nanna dedicata a mio figlio Luca, 5 anni: la sua assenza mi pesa tantissimo, non sono l’unico papà separato che vorrebbe vedere crescere il suo bambino, che a Natale si sente più assente, più colpevole, più solo che mai». Diranno che è una sceneggiata. «Ne sarei fiero. Sceneggiata per me vuol dire sentimenti veri, vuol dire Bovio, vuol dire Merola: è un complimento, non un’offesa».
Lo show televisivo è pronto? «Andremo in onda dal palasport di Fiuggi, sarà uno spettacolo musicale con ospiti, non un varietà. Aspetto Pino Daniele,Leona Lewis ,Vincenzo Salemme, forse Mireille Mathieu». E il tour? «Niente tour. Non mi fermo da anni. Suonerò un po’ all’estero, in Italia vorrei fare solo tre concerti: sono pronto, credo, per San Siro e l’Olimpico». E al Sud? «Non hanno dato il San Paolo a Pino Daniele, lo daranno a me?».

IL MATTINO
 
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