A Sanremo sui gay è già rissa

« Older   Newer »
  Share  
ALEECHè
view post Posted on 23/1/2009, 13:49




A Sanremo sui gay è già rissa


Invasione omosex al festival
per protestare contro Povia
CLAUDIA FERRERO
ROMA
Che polverone. Che pubblicità. In attesa che il vero Luca, quello «che era gay» e infelice come da canzone di Povia, ovvero Luca Di Tolve, cominci ad apparire a tutte le ore ospite in tutte le trasmissioni tv, perché così sembra già scritto, e ogni segreto della sua vita trovi conferma - la «grazia», ad esempio, quella durante il pellegrinaggio che gli ha fatto conoscere Teresa «e dopo un anno di fidanzamento ci siamo sposati» come ha raccontato a Tempi -, in attesa dunque che arrivi Sanremo, che Povia salga sul palco con Luca era gay e che tutto si compia, già adesso apriti cielo. Il sindaco di Sanremo prenda nota. L’Arcigay è scesa in campo e ha annunciato l’invasione delle strade a colpi di effusioni: e così mentre Povia canterà degli «omosessuali redenti», per tutta risposta a ogni incrocio esploderanno i «Crossing Kisses», abbracci e baci di coppie gay, alla faccia di chi pensa che essere omosessuale sia una malattia e in segno di solidarietà per l’esclusione di Nicola Agliardi e della sua cantata triste su un amore omosex contrastato.

«È la risposta alle vaneggianti teorie per cui si diventa omosessuali a causa di genitori iperprotettivi o assenti, o perché si incontrano anziani pedofili - scandisce Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay -. Che squallido teatrino. Per fortuna l’amore vince su tutto: pregiudizi, canzonette, fanatismo religioso». Questo il 21 febbraio, ma prima c’è San Valentino: idem come sopra in tutti gli angoli d’Italia. Provocazione per provocazione, con senso pratico Vladimir Luxuria ha proposto «che in Italia, nella totale assenza di diritti civili, venga riconosciuto lo status di malattia di omosessualità e transessualità per avere almeno il parcheggio sotto casa e la pensione di invalidità».

Mentre, con senso politico, dalla Commissione Diritti umani del Parlamento europeo Vittorio Agnoletto, deputato della Sinistra europea, ha lanciato un’interrogazione parlamentare: «Si tratterebbe di un testo omofobico: non è accettabile che il servizio pubblico radiotelevisivo dia spazio a messaggi di questo tipo». Povia, dopo I bambini fanno ooh.... del 2005 (tormentone benefico pro Darfur, al primo posto nella hit parade italiana per 20 settimane, sette dischi di platino) e Vorrei avere il becco del 2006, canterà dunque: «Luca era gay e adesso sta con lei. Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo». Prima ci sono un’infanzia con madre iperprotettiva, un padre assente, l’arrivo di un uomo molto più grande di lui che gli dà sesso e amore. Poi la «svolta». Sorriderà Anna Tatangelo, che l’anno scorso fu critica perché l’amico gay di cui cantava in fondo era «uguale a noi, che siamo figli dello stesso Dio».

Per ora Povia tace. Parla invece Franco Grillini, presidente di Gaynet, che attacca anche Bonolis: «È una sapiente e cinica regia per rianimare il morto che cammina, ovvero il Festival di Sanremo. Il Povia-pensiero parla di infelicità per la condizione gay. Ma se Povia da omosex è stato infelice che colpa abbiamo noi? Viene voglia di ignorare il Festival». E parla pure la Fgci, la federazione giovanile del partito dei comunisti italiani: «Omosessualità uguale infelicità, eterosessualità uguale felicità. Un messaggio totalmente sbagliato che merita solo di essere sbeffeggiato». «Sbaglia chi crede che gay si nasce. T’innamori di un maschio perché è quello che vorresti essere - racconta intanto Luca Di Tolve a cui Povia si è ispirato -. Gli omosessuali vivono un frenetico nomadismo sentimentale. Comprensibile: come chiunque altro, cerca altro da sé». E ancora: «Con gli anni Novanta arrivò l’Aids: vedevo gli amici rifugiarsi nelle droga, alcuni si suicidarono. La malattia mi ha costretto a mollare tutto. Eppure oggi dico che è stata una grazia». Fine primo round. A meno di un mese dal Festival una sola voce accomodante, quella di Imma Battaglia, leader del Dì Gay Project: «Povia sia libero di dire ciò che vuole, tanto la sua resta solo una canzonetta. Per noi essere gay significa essere felici».
 
Top
baby_angel...
view post Posted on 23/1/2009, 18:21




e si lamentavano della canzone di anna :P
adesso che si tengano povia!!!
 
Top
ALEECHè
view post Posted on 24/1/2009, 14:22




concordo Ele... che poi la canzone di Anna non diceva niente di male sui gay... mhà!!!
Vedremo come andrà a finire... immaginati se Povia vince... sarei proprio contenta!!!
 
Top
2 replies since 23/1/2009, 13:49   973 views
  Share